Con lo sviluppo di internet e la diffusione delle foto satellitari, l’archeologia sta vivendo una nuova vita perché si semplificano le scoperte di nuovi siti archeologici e si semplifica anche la fruizione di questi siti. Sono a portata di click sia per i moderni archeologi che per gli appassionati, immagini e video che permettono di esplorare i territori stando comodamente seduti a casa, guardando un semplice schermo e con la collaborazione di Google Earth.
Grazie alle foto satellitari agli archeologi possono esaminare ed identificare a distanza, i resti in pietra di vecchi insediamenti umani e possono, in questo modo, velocizzare l’individuazione di possibili luoghi in cui organizzare un’eventuale spedizione.
Dall’Università di Harvard e dal MIT starebbe per arrivare un nuovo programma in grado di rilevare i resti antichi, un software che si servirebbe delle foto satellitari fornite dal satellite ASTER della NASA e che sarebbe così capace di identificare gli insediamenti attraverso vari fattori, come il colore del terreno che risulta differente dove vi sia stata frequentazione umana. Con questo programma, l’archeologo Jason Ur con l’aiuto di un esperto informatico, sarebbero stati identificati più di 14 mila villaggi umani.